Sono stato impiegato contabile per 5 anni, entro in banca e faccio il promotore finanziario per 8 anni in cui imparo a vendere e soprattutto intrecciare relazioni.

A un certo punto la cosa mi andava stretta e avvio un’attività di import export. Sulla mia strada incrocio una microattività che crea vernici e inizio a lavorare per loro. Avviamo un nuovo progetto creando inchiostri e iniziamo nel 2000 fino a diventare nel 2017 il più grande produttore italiano di Inchiostri a base acqua con un fatturato di 15 milioni di euro e un EBITDA del 20%

La più grossa multinazionale al mondo nel settore, con 170 filiali nel mondo e 9 mila dipendenti, mi ha cercato e ha deciso di acquisire la mia azienda: Eston Chimica.

Fare un piatto di spaghetti è semplice. Basta procurarsi gli ingredienti e su internet trovi centinaia di migliaia di ricette. Però quando vai in Germania, negli Stati Uniti, in Olanda non lo trovi un buon piatto di pasta. Manca la Passione, l’ attenzione maniacale, la ricerca. E lo stesso si potrebbe dire di un’azienda. Se mancano queste componenti non si va da nessuna parte.

L’ingrediente più importante per un’azienda.

Desiderio che rasentava il sogno: andare a lavorare senza dover pensare allo stipendio. Cosa che però difficilmente puoi fare quando lo stipendio ti basta a malapena. Come quando ero un dipendente. Ma il focus non deve mai essere il denaro. Quello deve essere una conseguenza del grande lavoro svolto.

Chi pensa al denaro ci arriva, ma vince nel breve termine. Chi pensa alle persone vince nel lungo termine. Perchè l’azienda è fatta per le persone. Le persone non sono in funzione dell’azienda. E’ l’azienda che deve essere in funzione delle persone.

Già gli imperatori romani non sarebbero riusciti a conquistare il mondo se non avessero avuto un esercito con decina di migliaia di persone motivate.  Un allenatore può avere i migliori talenti in campo. Ma se non crea un gruppo coeso, con un’unica meta, non si arriva da nessuna parte!

Ognuno di noi ha dei talenti straordinari. Compito dell’impenditore è sviluppare il potenziale delle sue persone e metterli nelle condizioni di esprimersi e perfomare al massimo.

“Ognuno è geniale a modo suo, ma non puoi giudicare un pesce per la sua capacità nel scalare un albero” dice un famoso aneddoto. Ho assunto qualche anno fa Laura. L’avevo assunta come assistente tutto fare e dava una mano soprattutto in contabilità. In pochi credevano in lei tanto che mi avevano sconsigliato di assumerla. Non mi sembrava che quel lavoro la valorizzasse. Un giorno parlo con lei e capisco che sarebbe potuta essere un grande responsabile di produzione. Dopo aver fallito con 4 suoi predecessori, decisamente più qualificati e formati. Eppure non  ho mai avuto un responsabile di produzione più forte di lei. Perché tutte le sue attitudini, la sua voglia e la sua passione l’hanno portata a sopperire velocemente tutte le sue carenze tecniche. Luca era un operaio, ho deciso di trasformarlo in un venditore e adesso è uno dei migliori commerciali presenti nel settore.

L’imprenditore deve essere un “abilitatore” e far esplodere il potenziale delle persone! Bisogna curare i talenti!

Ma una volta trovati i migliori talenti bisogna perseverare, perseverare, perseverare. Stargli vicino, tenere a loro come esseri umani e non tenere a loro perchè fanno fatturare la nostra azienda.

Bisogna essere maniacali sulle persone e maniacali sui numeri. Ho sempre saputo esattamente, al centesimo, tutti i dati sulla produzione e i dati finanziari dell’azienda. L’incidenza dei costi del personale, l’incidenza del costo dei fornitori. Non bisogna lasciare nulla al caso!

Voglio concludere con una frase: “Un uomo è il risultato di tante piccole promesse mantenute”. Se dico al cliente che consegnerò in 48 ore, mi ammazzerò pur di consegnare in 48 ore. Se lascio il mio numero ad una persona devo promettere di rispondere quando mi chiamerà…e se sono in riunione lo richiamerò appena sarò disponibile. Piccole promesse!

Questa è la ricetta dell’imprenditore di successo!